SERAVEZZA_FORTE DEI MARMI_restauro di 3 rustici nelle colline di FORTE DEI MARMI (LU)_2011

 
 
 

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L’affascinante complesso insediativo, di origine rurale, risale alla prima metà dell’ottocento e venne documentato già nelle tavole del Catasto Leopoldino nel 1861. Esso si snoda, nella sua configurazione irregolare, perfettamente inserito nell’andamento scosceso del terreno, in posizione planimetrica e altimetrica aderente alla conformazione naturale del declivio. Il complesso si compone di 3 corpi di fabbrica costruiti con i sassi ed i materiali “cavati” nel territorio circostante, impiegando la pietra, la struttura lignea e l’architettura tipica delle colline versiliesi. I 2 fabbricati principali erano adibiti a residenza e a magazzino mentre quello più piccolo al ricovero di materiali agricoli. Il complesso si incastona nelle pendici del variopinto bosco versiliese che si inerpica a ridosso delle maestose e scenografiche, candide, Alpi Apuane. Trovandosi lungo la linea gotica, il fabbricato centrale venne bombardato nel 1943 e, conseguentemente, fu parzialmente demolito. I restanti fabbricati mantennero la loro vocazione rurale fino al secondo dopo guerra quando, vennero riutilizzati l’uno per la residenza del custode della cava attigua, l’altro, il basso servizio, a laboratorio per la lavorazione del marmo. Nella seconda metà del XX secolo la cava venne dismessa e nel 1980 il complesso insediativo venne abitato da uno scultore newyorkese, di origine polacca, che vi rimase con la famiglia, creando le sue opere nel laboratorio fino al 2011 quando incominciarono i lavori di restauro, di ampliamento e di ricostruzione del rudere abbattuto durante la seconda guerra mondiale. L’intervento di recupero restituisce il fascino e la ricomposizione dell’originario nucleo insediativo attraverso l’impiego dei materiali e delle tecniche costruttive dell’epoca. L’intervento si avvale inoltre dei più avanzati sistemi tecnologici, costruttivi e bioedilizi, al fine di realizzare un complesso antisismico, di architettura sostenibile, in classe B (con coperture in legno ventilate, con infissi dotati di vetrocamera e con impianti a risparmio energetico) il tutto dotato dei più attuali dispositivi tecnologici: piscina con sistema di depurazione a sale, videocitofono, sistema wi-fi, tv satellitare, impianto d’allarme, telefono e prese per pc, fuochi ad induzione, lavatrice, lavastoviglie, pannelli solari, ecc …… Il progetto è stato realizzato, come propria residenza, dall’arch. Silvia Giacobazzi che da oltre vent’anni ha curato importanti interventi di recupero in Italia e all’estero. I locali interni sono interamente arredati con opere da lei progettate o selezionate nel corso del tempo nei mercatini dell’antiquariato o con raffinati oggetti di design come i lavandini di Patricia Urquiola per Agape o di Paola Navone per Flaminia ecc…. Il tutto restituisce un’atmosfera rustica, ricercata ed unica nel suo genere. Il complesso insediativo si sviluppa adagiandosi su un terreno di 2.000 mq avente configurazione ad oliva con andamento mosso su più livelli, interamente recintato e composto dai tre fabbricati, portici, elegante piscina di 79 mq lunga 17 ml, gazebo, 5 bassi servizi, doccia e spogliatoio esterni. Il tutto immerso nella quiete di un incantato bosco che si tinge di svariati colori nelle diverse ore del giorno e del crepuscolo. Il centro del paese è comodamente raggiungibile a piedi e l’intervento è dotato di ampio parcheggio sia interno che esterno all’area cortiliva. Il giardino e la piscina sono sapientemente illuminati la notte e sono estremamente suggestivi l’estate sotto il fresco cielo stellato. Nella magia che si crea all’interno del bosco, ampia suggestione e ricchezza di colori è data dalla parete verticale della cava dismessa che domina l’insediamento tingendosi di sfumature ferruginose contrastanti con la macchia della conifere e delle ginestre versiliesi. Qualche volta all’interno di questo emozionante teatro naturale ci si accorge che i sogni diventano realtà.

 
 
 
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