Architettura Residenziale
Il "Villino Giacobazzi", situato in Viale Moreali, rappresenta un esempio significativo dell'architettura residenziale dell'espansione periferica di Modena. Edificato tra il 1914 e il 1925 dall'ingegner Emilio Giorgi per Margherita Malavasi-Ansaloni, questo fabbricato rispecchia la tipologia edilizia dell'epoca con una struttura isolata, circondata da un giardino e articolata su tre livelli abitativi oltre a servizi collocati nel seminterrato e nella soffitta. Verso la fine del XX secolo, ha beneficiato di un intervento di recupero e riqualificazione che ha sapientemente preservato i suoi tratti stilistici e compositivi originali.
Il trattamento delle facciate del Villino Giacobazzi rivela una distinta stratificazione stilistica: il piano rialzato è caratterizzato da un finto bugnato, il piano nobile si distingue per le finestre arricchite e il balcone centrale, e l'ultimo piano presenta mattoni a facciavista arricchiti da decorazioni pittoriche. La diversificazione degli elementi architettonici e decorativi testimonia una voluta distanza dal modello del condominio, avvicinandosi invece alla tipologia del villino borghese con una chiara destinazione interna differenziata. Le influenze stilistiche variano dall'eclettismo, con citazioni del Rinascimento italiano e accenti mitteleuropei, a elementi decorativi che richiamano il gusto floreale e geometrico, mostrando una fusione unica di fonti diverse.
“soprattutto nelle fascie di prima espansione a Sud e ad Ovest, l’abitazione -il villino, o “chalet”- sorgerà isolato all’interno del lotto, arretrata rispetto ai fronti stradali e attorniata su tutti i lati da ritagli di terreno coltivati a giardino.” (“Natura e Cultura Urbana a Modena”, Ed. Panini). Nel contesto della prima metà del Novecento, Modena vive un'intensa fase di trasformazione urbanistica, segnata dall'abbattimento delle mura cittadine e dalla creazione di nuovi lotti abitativi caratterizzati da un'impostazione viaria ortogonale. Questo cambiamento mirava a favorire lo sviluppo di un tessuto urbano estetico e igienico, privilegiando gli spazi verdi privati e la costruzione di villini mono e bi-familiari. Il "Villino Giacobazzi" si inserisce in questo contesto come espressione dell'abitazione borghese, caratterizzata dall'isolamento del fabbricato all'interno del lotto e dalla presenza di un giardino circostante.
The project involves the redevelopment of a former engineering works used to process sheet metal, close to Lavender Hill, Clapham. The complex infill site embedded within a residential urban block, has been transformed into a residential development of nine dwellings accessed via an existing cobbled mews.
Apartments are organised on two floors with a densely planted, communal courtyard at the centre of the plan which the residents have been encouraged to adopt, nurture, and add to. Private terraces and courtyards provide the homes with air and light, as well as a useful utility space.
The new buildings have brickwork facades detailed to give elaboration and textural effect that reference the Victorian industrial heritage of the site with vertical pilasters and twisted soldier course friezes. Windows and infill cladding elements are timber, and metalwork uses twisted bars that allude to cast-iron railings which formed part of the domestic architecture of the area.