Architect / Silvia Giacobazzi

Viale Moreali

Architettura Residenziale

“soprattutto nelle fascie di prima espansione a Sud e ad Ovest, l’abitazione -il villino, o “chalet”- sorgerà isolato all’interno del lotto, arretrata rispetto ai fronti stradali e attorniata su tutti i lati da ritagli di terreno coltivati a giardino.” (“Natura e Cultura Urbana a Modena”, Ed. Panini). Nel contesto della prima metà del Novecento, Modena vive un'intensa fase di trasformazione urbanistica, segnata dall'abbattimento delle mura cittadine e dalla creazione di nuovi lotti abitativi caratterizzati da un'impostazione viaria ortogonale. Questo cambiamento mirava a favorire lo sviluppo di un tessuto urbano estetico e igienico, privilegiando gli spazi verdi privati e la costruzione di villini mono e bi-familiari. Il "Villino Giacobazzi" si inserisce in questo contesto come espressione dell'abitazione borghese, caratterizzata dall'isolamento del fabbricato all'interno del lotto e dalla presenza di un giardino circostante.

Il trattamento delle facciate del Villino Giacobazzi rivela una distinta stratificazione stilistica: il piano rialzato è caratterizzato da un finto bugnato, il piano nobile si distingue per le finestre arricchite e il balcone centrale, e l'ultimo piano presenta mattoni a facciavista arricchiti da decorazioni pittoriche. La diversificazione degli elementi architettonici e decorativi testimonia una voluta distanza dal modello del condominio, avvicinandosi invece alla tipologia del villino borghese con una chiara destinazione interna differenziata. Le influenze stilistiche variano dall'eclettismo, con citazioni del Rinascimento italiano e accenti mitteleuropei, a elementi decorativi che richiamano il gusto floreale e geometrico, mostrando una fusione unica di fonti diverse.
L'intervento di ristrutturazione guidato dall'architetto Silvia Giacobazzi nel 1997 ha introdotto un ampliamento contenuto sul retro dell'edificio, arricchendo lo spazio con una zona porticata al piano terra. Questa scelta progettuale mirava a mantenere una continuità visiva con il giardino e a valorizzare l'interazione tra l'edificio e il suo contesto verde, integrando al contempo un giardino d'inverno con vetrate sostenute da telai in ferro. La conservazione dell'antica dépendance e l'introduzione di nuovi elementi hanno rafforzato il legame tra l'architettura e il paesaggio circostante, rispettando la tradizione storica dell'edificio.
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